Cortesie per gli ospiti.

Alle quattro del pomeriggio, il paesino di Bolax (leggi: Volacs) è completamente muto.

vie bianche, finestre azzurre, profumo di: ontani pioppi e cipressi odorosi, per dirla omerica. insomma, il solito paradiso perso in mezzo a una pietraia corrosa dal sole e dal vento.

che qualche gigante si sia divertito a giocare a bocce e poi abbia piantato lì la partita a metà? intorno solo sassi enormi, alla rinfusa, per chilometri.

alla quattordicesima curva troviamo l’unica porta aperta. tentenniamo un secondo di più davanti alla musica che esce sulla stradina: il tempo di venire istantaneamente risucchiati dalla proverbiale gentilezza greca. Alechos, un nonno con i capelli candidi e due mani così, si tira su scricchiolando dal suo divano.

neanche ci accorgiamo e siamo già dentro il suo antro, seduti su due trespoli di legno, con in mano ciascuno tre miniprugne, che lui tira fuori ravanando con le dita giganti in una ciotolina.

dopo le prugne è la volta del rakì, l’acquavite locale. (altro…)

Published in: on agosto 3, 2008 at 9:04 am  Lascia un commento  
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